Women at Business: una startup di Donne, per Donne.

Women at Business: una startup di Donne, per Donne.

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Oggi parliamo di donne al lavoro, donne nel  business. In inglese "Women at business" e lo   faremo con Ilaria. Ciao Ilaria, come va? Tutto  bene? Tutto bene Matteo, benissimo. Benissimo,   grazie per essere qui con noi. La domanda  immediatamente che ti voglio fare è: da dove   nasce questa iniziativa di "Women at business"?  Allora, "Women at business" nasce a settembre   20192. Rricevo una telefonata dalla mia socia  Laura che mi dice "torno in Italia". Viveva  

a Londra da 15 anni. "Torno in Italia e ho  un'idea, ne dobbiamo parlare". E l'idea era in   "Women at business". Dice io ho 50 anni, rientro a Milano che è la mia città natale e non trovo   lavoro perché ho 50 anni. Dobbiamo fare qualcosa.  E da lì ci siamo messe a pensare che cosa potesse   essere utile per poter supportare, aiutare.  Abbiamo tutte e due due percorsi aziendali.  

All'inizio della carriera ci siamo infatti  conosciute tutte e due in Fastweb e abbiamo   lavorato insieme per qualche anno, poi lei si è  spostata all'estero per seguire la carriera del   marito. Ha fatto esperienza, ha avuto una figlia,  è rientrata. Io ho fatto una carriera più lineare,   aziendale. Ad un certo punto sono uscita  dall'azienda, ma anch'io con tre figli,   conciliazione... abbiamo capito che per le  donne insomma non è facilissimo. Era il 2019,  

quindi stiamo parlando di pre-covid, abbiamo  lavorato sull'idea per un po' e abbiamo fondato   la società il 14 febbraio 2020. Una settimana  dopo c'è stato il lockdown totale. Tempismo,   quando si dice. Però noi, fiduciose della nostra  idea, convinte che potesse essere ancora più utile   in quel momento, abbiamo continuato, abbiamo  sviluppato la piattaforma. Women at business  

vive online, è un Marketplace e a maggio abbiamo  lanciato la parte di creazione di community di   donne, perché Women at business è un, come ti  dicevo, Marketplace che vive con due database:   un database idoneo di donne e un database di  aziende, Il database di donne sono donne che   si registrano perchè hanno voglia di rientrare nel  mondo del lavoro, di cambiare lavoro, di trovare   un'opportunità professionale per loro. Dall'altra  parte invece abbiamo le aziende che aderiscono   alla nostra idea, che aderiscono alla nostra  missione, che è una missione di sostenibilità   sociale delle competenze femminili. Che cosa  vuol dire? Vuol dire che ci sono tantissime   donne e adesso in italia la situazione non so  se tu abbia visto qualche numero, è drammatica,   veramente tremenda. Stiamo parlando di 101 mila  posti di lavoro persi a gennaio 2020, di cui 99   mila sono donne. Questo perché il Covid ha fatto  si' che non ci fosse possibilità per tantissime,   con la didattica a distanza, di conciliare chi  aveva dei genitori, insomma ci sono situazioni di   ogni genere che puoi immaginare e che hanno fatto  sì che ci trovassimo una situazione di cui secondo   me vediamo solo la punta dell'iceberg adesso. Ma  noi siamo fiduciose, vogliamo dare una soluzione  

a quello che è avere tutte queste donne senza un  lavoro e quindi chiediamo loro "iscrivetevi" su   Women at business, raccontateci che cosa sapete  fare, quali sono le vostre competenze. Quindi   compilando un form, la donna si iscrive, i suoi  dati finiscono nel nostro database che viene,   grazie ad un algoritmo di matching che abbiamo  fatto sviluppare, matchato con i progetti che ci   danno le aziende. Progetti vuol dire, immaginati  qualsiasi tipo di progetto professionale   un'azienda possa offrire. Parliamo di sostituzione  maternità, fino ad arrivare al lavoro vero e   proprio a tempo indeterminato volendo anche. Però  noi non entriamo nel merito della tipologia di   contratto, non entriamo nel merito di stipendio.  Noi siamo, diciamo, la piattaforma che aiuta le  

aziende e le donne a entrare in contatto.  L'algoritmo matcha le migliori competenze   per il progetto, dopodiché il rapporto resta alla  donna e all'azienda nello svilupparsi da un punto   di vista poi contrattuale e professionale.  Diciamo che siamo una via di mezzo tra il   funzionamento di Linkedin è quello di Tinder. Ah ah mi piace molto quest'immagine.  L'immagine di Tinder è perché la donna sulla sua  dashboard si trova il lavoro, la descrizione di   questo progetto professionale e per prima può  scegliere se le piace "Thumb up, thumb down" ,se   non le piace viene automaticamente scartato, se  le piace i suoi dati passano all'azienda e a quel   punto sarà l'azienda a contattarla per vedere come  sviluppare il loro progetto insieme. Quindi la   nostra idea è quella di rendere più flessibile,  più facile l'accesso al mondo del lavoro. Mi  

piace ,mi piace molto il fatto che tu continui  a parlare di competenze competenze competenze,   perché c'è un po' un bias nei confronti delle  donne, anche quando si tratta di interventi di,   non voglio dire "protezionismo" non so il  termine esatto in italiano, però comunque quello   di bilanciare la rappresentazione delle donne  all'interno delle aziende, delle istituzioni,   perché spesso si favorisce la donna perché donna  in quanto donna, mentre qua tu dici metto avanti   le competenze, quindi tu azienda che cerchi questo  tipo di profilo, io ho il profilo "That happens to   be", cioè che capita casualmente, incidentalmente  essere una donna. E questo è un approccio molto   giusto, secondo me. Le donne sono bravissime  Matteo, sono preparate, sono capaci, sono   resilienti, sono capaci di gestire una quantità  di problemi, ma non solo problemi di opportunità,   di trovare soluzioni, non stanno mai ferme,  continuano ad aggiornarsi. Io vedo, noi abbiamo   un database di 4.000 donne iscritte, quindi  profilate, che ci hanno raccontato diciamo tramite   il nostro form, che cosa sanno fare e anche quelle  che non lavorano da un po continuano a fare corsi,   ad aggiornarsi, continuano a cercare qualsiasi  occasione possibile per trovare la loro dimensione   professionale. E sono davvero dei profili che ti  lasciano stupito. Tutte le volte in cui a noi,   noi come Women at business, abbiamo cercato delle  persone attraverso la nostra piattaforma e ti   assicuro abbiamo trovato delle persone incredibili  con delle storie altrettanti incredibil,   bravissime, capacissime di fare quello che  avevano detto "io so fare il venditore".  

Noi cercavamo delle ambassador, " io so fare il  venditore" io ti assicuro ho trovato dei profili   di venditori donna, ma gente che arriva anche  dalle aziende siderurgiche per dirti, quindi   con un background assolutamente forte di vecchia  azienda e bravissime. Che cosa hanno secondo me   le donne? Non chiedono e pensano sempre di non  essere abbastanza, credono sempre di non essere   esattamente fit per una posizione. Guarda parlando  una volta con una persona che ricopre un ruolo di   amministratore delegato di una grande azienda  internazionale in Italia, mi disse: Guarda io   scrivo spesso, mi capita di leggere il job posting  che postiamo internamente. Molto spesso io penso   a mie collaboratrici donne per quel posto,  quando poi vedo la short list dei candidati,   non c'è mai una donna. Poi chiedo a loro: Scusa,  ma perché tu sei esattamente quello. E loro mi   dicono non è vero, io non ho vedi quell'aggettivo,  ecco io non ce l'ho. E quindi non rischiano,   non provano mentre l'uomo dice "io provo, vado" e  se va bene poi prova a farlo. E dovremmo impararlo  

dagli uomini questo perché siamo sempre sul mondo  del lavoro soprattutto, state abituate a rimanere   molto nel nostro e questo non aiuta in un momento  in cui invece tutto cambia e come adesso c'è   bisogno di trovare tutti gli strumenti possibili.  Tu hai mai parlato dalla tua esperienza, chi ci   segue potrà cercarti in Linkedin e comunque  metteremo il tuo profilo qui sotto nella   descrizione e sei un esempio di questa resilienza  di cui parli. Io odio il termine resilienza   perché negli ultimi anni.. beh lo uso perché non  saprei cos'altro dire per esprimere il concetto,   però è un termine abusato, ma ci sta nel tuo caso,  ci sta perché comunque hai un lavoro in posizioni   molto interessanti in grandi aziende italiane,  stai gestendo questa startup, sei una madre, hai   fatto un executive MBA eccetera eccetera. Quindi  la domanda che ti faccio è: ma guardando la tua   esperienza, ma anche quella delle persone attorno  a te in azienda, qual è il vero problema delle   donne in azienda? Perché c'è questa necessità  di trovare delle iniziative lodevoli,come la   vostra per "tra virgolette" proteggere, aiutare  il genere femminile. Io credo che in italia sia   un tema culturale. E' un tema culturale che ci  portiamo dietro da tantissimi anni. La donna,  

il mondo del lavoro è nato, costruito sulla  figura dell'uomo, perché lavoravano gli   uomini. Chi portava a casa la pagnotta era il  marito. Culturalmente la donna cura i figli,   cura la casa, infatti adesso quell'altro tema  abusato, l'altra parola abusata e' caregiver.   La donna il primo caregiver di famiglia. Quindi è  vero, e' vero se c'è da prendersi cura di qualcuno  

la prima è la donna, per attitudin, per cultura.  Questo ha fatto sì però che non ci fosse una vera   e propria capacità di gestire allo stesso modo la  figura professionale femminile e quella maschile,   andando a discapito di quella femminile perché  l'uomo era perfettamente adattato in un mondo   costruito secondo le sue esigenze, perché  han sempre lavorato loro. La donna fa fatica,   quindi intraprende a braccio una carriera da uomo.  Oppure diventa difficile conciliare questa parola   anche di questa si sente, se ne sente abusare  ripetutamente, però diventa difficile avere dei   figli, avere una casa, avere un marito, avere un  compagno o compagna, avere i genitori. Chiunque   di noi ha un qualcosa al di fuori dal mondo del  lavoro e se devi occuparti di questo qualcosa,   hai bisogno di bilanciare le due realtà perché non  sei solo una cosa. E' vero che il lavoro determina  

l'uomo ed è fondamentale anche per una donna  avere una dimensione professionale propria, però è   necessario anche avere qualcos'altro per riuscire,  diciamo banalmente, a portare avanti la baracca. E   questo fa sì, secondo me, che le donne paghino  un prezzo troppo alto e adesso stanno pagando   un prezzo in Italia straordinario.Ferruccio de  Bortoli settimana scorsa su Corriere economia   parlava di espulsione delle donne dal mondo  femminile, perché sta accadendo che chi esce   dal mondo del lavoro scusa in questo momento  sono le donne. Le prime, le più deboli quelle   magari anche più capaci di rinunciare perché  guadagnano meno, perché lavorano da meno tempo,   non lo so il perché. Possono essere tantissime le  ragioni. Interessante quello che dici, ti faccio   un'altra domanda. Io azienda perché dovrei essere  interessata ad utilizzare il vostro servizio  

e in pratica, io azienda, cosa devo fare per  utilizzarlo? L'azienda, sposando la nostra mission   e aderendo al nostro servizio, fondamentalmente  sposa una mission di sostenibilità sociale delle   competenze femminili. Che vuol dire, noi non siamo  un tool di recruiting, noi non facciamo selezione,   noi siamo una corsia preferenziale per trovare  delle competenze femminili da introdurre nella   tua azienda. Questo che cosa significa? Significa  che tu aiuti a risolvere un problema che c'è   nella società italiana, tu azienda diventi  attiva nell'aiutare la società a ricollocare   queste donne. Non sono una soluzione per il tuo  problema di recruiting io Women at business,   ma insieme .. infatti noi abbiamo un manifesto  che si chiama Together to get her", "insieme per   prenderla, per portarla di nuovo nel mondo  del lavoro, per farcela restare nel mondo   del lavoro, un altro tema importante in Italia  sono sempre missioni delle donne. Laura ed io,   quando abbiamo iniziato, l'ispettorato del lavoro  diceva che nel 2019 avevano lasciato il lavoro   37.000 donne. Ci sembrava un numero pazzesco.  Adesso i numeri purtroppo sono diventati molto,  

molto più grandi. Certo, e quindi l'azienda che  cosa fa? L'azienda aderisce a questo progetto di   sostenibilità sociale delle competenze femminili  trovando uno strumento che l'aiuta a introdurre in   azienda, a trovare per la sua azienda una serie di  competenze femminili che possono benissimo essere   integrate nella sua forza lavoro perché sono  esattamente uguali a quelle che puoi trovare   su Linkedin o comunque su tutti gli altri tool che  ci sono. Li trovi in modo rapido, molto efficac,   hai la possibilità di avere noi abbiamo diciamo,  il servizio può essere fruito in modalità,   posizioni illimitate. Cosa vuol dire? Tu  puoi postare tutto, aderisci al servizio  

per un anno. Per tutto quell'anno tu puoi postare  posizioni illimitate, quindi non c'è un minimo di   posizioni che devi, diciamo che puoi inserire. ma  anzi più ne inserisci meglio è per noi, perché il   nostro obiettivo è creare questo social virtuoso  di circolazione delle competenze femminili. Quindi   più posti hai, decidi di utilizzarlo per tutte le  sostituzioni maternità della tua azienda perché   hai 3.000 dipendenti e sai che ogni anno vanno  in maternità 50 donne. Organizzi così le tue  

sostituzione maternità, oppure lavori per picchi,  perché sei un'agenzia media e hai le gare e tutti   i picchi di gestisci con le donne del database  di Women at business. E' un modo per permettere   alle donne di ritrovare una loro dimensione  professionale, alla società di non avere questo   costo che è straordinario delle donne ferme, è  un costo sia economico, che sociale. Economico   perché si dice che ogni donna che trova  un lavoro dà lavoro ad altre tre persone,   perché devi trovare chi ti aiuta in casa, chi  ti aiuta con i figli, chi ti aiuta con il cane,   che ti aiuta con i tuoi genitori e chi più ne  ha più ne metta. E da un punto di vista sociale   serve e poi la donna che ha uno stipendio è  indipendente, scusami banalmente può uscire,   comprarsi una cosa e continuare a far circolare  questo danaro che ha guadagnato. Da un punto di   vista sociale, diventa anche un investimento  sulle generazioni future. Io madre, contenta,  

ho un lavoro in casa, per le mie due figlie  divento un esempio di, ma per essere contenta   devo avere un lavoro anch'io quindi investi su  quello che lasci alle tue generazioni future. E'   per questo che parliamo di sostenibilità sociale.  Assolutamente interessante, quindi facendo un   piccolo riassunto di quello che hai detto, è non  solo io azienda raggiungo dei profili che potrei   tranquillamente trovare in Linkedin, ma aggiungo  anche a quello che faccio un'utilità sociale,   che si trasforma aziendalmente in un ritorno  di immagine comunque. E se non ci avete ancora   pensato, pensateci vi butto lì un'idea, una  sorta di certificazione, una sorta di award da   passare alle aziende che comunque vi supportano,  perché è una cosa meritoria e tra l'altro mi viene   da immaginare che il tipo di persone, il tipo  di donne che entrano all'interno della vostra   piattaforma Women at business è comunque un tipo  di, mi aspetto un tipo di persone con un certo   profilo, con una certa attitudine alla vita,  al lavoro eccetera eccetera. Non voglio dire  

sopra alla media, ma quantomeno più aperta dal  punto di vista mentale e su questa falsariga ti   voglio chiedere dall'altro lato cosa deve fare  una donna per iscriversi ai vostri servizi. Allora le donne si iscrivono, Laura ed io siamo  autofinanziate quindi non abbiamo investito   tantissimo in comunicazione, abbiamo avuto una  grandissima attenzione però mediatica da parte   di tutti i media tradizionali tra l'altro,  quindi quotidiani che ci hanno intervistato   scrivono di noi, radio che ci intervistano. E  questo ha fatto si che tutte le donne lettrici   di quotidiani e tutte coloro che ascoltano la  radio, si interessassero il nostro progetto e,   come dici, tu si rispecchia nel nostro database  questo livello, comunque diciamo medio-alto,   se non alto di donne e di profili, sia di  studi che anche di vita, giustamente lo si   vede dalle lingue parlate, perché sono donne  che veramente hanno un bagaglio culturale   abbastanza importante. E le donne si devono  iscrivere andando su Womenatbusiness.com,   c'è un fantastico bottone "donna" o  "registrati donna" in alto e a quel   punto compilare il form. Meglio compili  il form, più preciso e' il tuo profilo,  

meglio segui le istruzioni, meglio lavorerà  l'algoritmo. E si troverà il link qua sotto. A quel punto l'algoritmo troverà tutte  le informazioni necessarie per matcharla,   per abbinarla al progetto migliore per lei e  non abbiamo solo questo algoritmo per aiutare   la circolazione delle competenze, ma anche  abbiamo inventato questo pro-club che è una   vetrina delle competenze delle donne all'interno  del nostro sito, per cui le donne possono offrire   le proprie professionalità, quello che sanno  fare, alle altre donne della community. Quindi   ad oggi abbiamo dalla commercialista che si  propone per aiutare nella dichiarazione dei   redditi le donne della comunità, alla coach  che chiede chi vuole e ha bisogno di essere,   di diventare coachee insomma di avere un  percorso, di seguire un percorso del genere,   lei è disponibile. Abbiamo anche due pubblicitarie  che hanno aperto un fantastico negozio di torte e   vendono solo torte e qualche insegnante  di yoga, abbiamo avvocati, architetti,   designer d'interni. Quindi si crea una specie di  rete trasversale anche tra le donne perché questo  

fare rete tra donne, secondo noi, è fondamentale  diventa veramente un momento importantissimo   per aiutare la circolazione di queste competenze.  Veramente, veramente interessante quello che dici.   Vedo queste ramificazioni che stanno iniziando a  spuntare e qui arrivo alla mia ultima domanda per   te, che è: what's next? E in particolare, un  minuto tutto per te per lanciare il messaggio   che vuoi al nostro audience. What's next? Noi  speriamo innanzitutto di coinvolgere tantissime   aziende in questo nostro progetto, perché ci  piacerebbe pensare di avere iniziato a smuovere   qualcosa in questo mondo del lavoro italiano così  cristallizzato, così fermo e di aver messo quel   po' di flessibilità che aiuta tante persone  a trovare un progetto che può fare davvero,   far svoltare la vita in tanti casi. E poi,  perché no, in un futuro Men at work. Questa   è una provocazione che però non è neanche troppo  una provocazione, quindi è veramente interessante,   sarebbe bello approfondirlo. Grazie, grazie  mille Ilaria, grazie per il tuo tempo. Adesso  

passo al wrap-up. Molto interessante quest' idea  di Ilaria e della sua socia di Women at business,   vi invito tutti a guardare, a informarvi  di più al link qui sotto. Se vi è piaciuta   l'intervista cliccate su "like", seguiteci e mi  raccomando rimanete su etalians. Cheers, ciao

2021-02-25 17:58

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