Semplice strategia di Trading sul DAX - Analisi completa

Semplice strategia di Trading sul DAX - Analisi completa

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Ciao ragazzi e benvenuti, in questo  video vi presento una strategia di   tipo mean reverting sviluppata da noi di  AS Trading e applicata all’indice DAX,   che ha generato questa equity in un periodo di 5  anni, subito dopo la sigla la analizziamo insieme,   per cui restate fino alla  fine e non ve ne pentirete.  Eccoci qua, come sempre, per prima cosa  vi spiegherò nel dettaglio le logiche di   funzionamento della strategia, quindi quali  indicatori servono e le regole di apertura,   gestione e chiusura degli ordini  e anche come gestire il rischio.  Fatto questo andremo più nel particolare vedendo  i vari valori da assegnare alle variabili libere   e per finire passeremo all’analisi dei risultati e  alla valutazione delle performance e al termine vi   darò un’indicazione del capitale minimo necessario  da dedicare alla strategia e sulla base di questo   calcoleremo il rendimento medio atteso. Vediamo quindi come funziona la strategia  

e quali indicatori vengono utilizzati. La strategia è di tipo mean reverting, ovvero   sfrutta la naturale tendenza di alcuni strumenti  finanziari di tornare, dopo un ritracciamento,   verso il loro valore medio. Inoltre, è una  strategia che non apre posizioni direttamente a   mercato, ma posiziona ordini pendenti e una volta  aperti, questi ordini questi rimangono a mercato   per un breve periodo, che può andare dalle poche  ore fino a qualche giorno. Infine, può operare   sia long che short, ovvero sia in acquisto  che in vendita, e può essere presente un solo   ordine alla volta. Per individuare i possibili  prezzi di inversione del trend utilizziamo gli   indicatori MIN e MAX impostati rispettivamente  sui valori minimi e massimi delle candele orarie.   Gli indicatori MIN e MAX lavorano in modo molto  semplice, e restituiscono, il primo, il valore   minimo dei minimi delle candele considerate,  compresa quella su cui viene calcolato   l’indicatore, mentre il secondo, il valore massimo  dei massimi delle candele, compresa quella su cui   viene calcolato l’indicatore. Abbiamo già visto  nel dettaglio il funzionamento di questi due  

indicatori in uno scorso video, per cui se avete  ancora qualche dubbio, vi lascio qui in alto   il link per andare a rivedervi la spiegazione. Una volta determinati i valori degli indicatori,   si procede con l’individuazione dei setup di  ingresso considerando il valore minimo e quello   massimo della candela precedente all’attuale  settata su timeframe a quindici minuti,   ma facciamo un passo alla volta e vediamo,  per cominciare, il setup solo per gli   ordini di acquisto. Per mostrarvi le regole  della strategia in modo chiaro e univoco,   le ho riportate in pseudo codice in modo che non  abbiate dubbi nell’implementazione. Vediamo quindi  

nel dettaglio le regole per il posizionamento  dell’ordine pendente di tipo BUY STOP.  L’ordine pendente va posizionato, molto  semplicemente, quando si verifica che il   valore minimo della candela a 15 minuti precedente  l’attuale, che è quindi indicata con l’uno tra   parentesi, è inferiore al valore dell’indicatore  MIN rilevato sulla candela oraria appena chiusa   e calcolato su un certo numero di candele indicato  con m. In sostanza questa condizione identifica un   breakout del prezzo di un livello di supporto. La seconda condizione da rispettare, riferita  

allo stop loss, ha la funzione di evitare il  posizionamento di ordini che potrebbero portare   a perdite troppo elevate, ovvero quando lo stop  loss è troppo lontano dal prezzo di apertura,   si posiziona infatti l’ordine solo se lo  stop loss ha valore superiore al prezzo   di apertura scalato per un certo coefficiente,  nominato coefficiente 1, e compreso tra 0 e 1.  Per quanto riguarda il prezzo a cui posizionare  l’ordine, il take profit e lo stop loss,   si procede in questo modo: per il prezzo di  apertura si considera il valore dell’indicatore   MIN, a cui si somma la differenza tra MAX e  MIN, scalata per un coefficiente, chiamato   coefficiente 2. In sostanza, si posiziona l’ordine  tra il massimo ed il minimo del ritracciamento.  Lo stop loss, si calcola a partire dal prezzo  di apertura a cui si sottrae la distanza tra   quest’ultimo e il valore MIN, anche questa  volta moltiplicato per un coefficiente che,   nel caso in cui venga fissato pari ad uno,  comporta il posizionamento dello stop loss   esattamente in corrispondenza dell’indicatore MIN. Ed infine, il take profit è calcolato come   il prezzo di apertura più la distanza tra  quest’ultimo e lo stop loss per un quarto   coefficiente. Quest’ultimo coefficiente  non rappresenta altro che il rapporto   tra il potenziale profitto e la potenziale  perdita che potrei ottenere dall’operazione.  Chiaramente i 4 coefficienti introdotti, e  il numero di candele da utilizzare per gli   indicatori MIN e MAX, rappresentano  le variabili libere della strategia. 

Può succedere che la condizione si verifichi  quando è già presente un ordine pendente BUY STOP,   in questo caso l’ordine semplicemente va  aggiornato con i nuovi valori relativi   al prezzo di posizionamento, al  take profit e allo stop loss.  Per concludere, le operazioni possono  essere chiuse solo al raggiungimento   del take profit o dello stop loss, mentre  l’ordine pendente va eliminato se avviene un   nuovo breakout del minimo della candela, ma  lo stop loss risulta ad un prezzo inferiore   al limite stabilito precedentemente.  L’ordine viene cancellato in quanto,   sempre per una questione legata alla gestione  del rischio, la perdita potenziale sarebbe molto   elevata e quindi facciamo in modo di evitarla. Per quanto riguarda le operazioni di vendita,   chiaramente le condizioni sono  le stesse ma al contrario.  Bene, ora che la strategia è chiara, passiamo  più al particolare vedendo su quale strumento   finanziario e timeframe utilizzarla e  i valori da dare alle variabili libere   per il calcolo degli indicatori e dei  prezzi di riferimento degli ordini. 

Ovviamente, le impostazioni che vi dirò, come  sempre, sono state determinate tramite delle   ottimizzazioni, ovvero sono state eseguite  tutta una serie di simulazioni nel passato   in cui abbiamo variato all’interno di un certo  range tutti i parametri liberi della strategia   e tutte queste prove ci hanno permesso di trovare  il set che ci fornisce le performance migliori.  Se volete capire meglio come sviluppiamo i  nostri trading system e come li validiamo,   vi invito a vedere il video di  cui vi lascio il link qui in alto.  Chiaramente tutti questi test  non sono stati eseguiti a mano,   ma come al solito abbiamo sviluppato un trading  system utilizzando la Visual JForex e ne abbiamo   fatto appunto l’ottimizzazione dei parametri  liberi utilizzando la piattaforma di trading. 

Vediamo quindi che valori hanno questi parametri: Anzitutto, lo strumento su cui operiamo è il CFD   che ha come sottostante l’indice DAX, e che quindi  ne replica l’andamento. Per chi non lo sapesse,   il DAX è il principale indice azionario  tedesco e contiene i 40 titoli tedeschi   a maggiore capitalizzazione, tra cui  Adidas, Bayer, BMW, Siemens, luftansa.  Il time frame utilizzato per il calcolo degli  indicatori MAX e MIN, come abbiamo visto,   è quello orario, mentre per il minimo e massimo di  candela si una il timeframe a 15 minuti. Operiamo   solo LONG, ed il numero di candele da utilizzare  per gli indicatori MAX e MIN sono 70 e 100.  Per quanto riguarda i 4 coefficienti,  questi hanno valori 0.03, 0.2, 1 e 0.4. 

Ed infine, per concludere, anche se non  si tratta di un parametro vincolante ai   fini del funzionamento della strategia, la size  delle operazioni è fissata pari ad 1 contratto,   questo valore va ovviamente considerato per  l’analisi delle performance della strategia.  Per completare la spiegazione della  strategia, facciamo un esempio pratico   utilizzando i parametri che abbiamo appena visto. Anzitutto partiamo dal grafico con candele ad   un’ora e aggiungiamo i due indicatore MAX e MIN,  nel grafico si è appena aperta la candela delle   ore 7, per cui prendiamo nota dei valori degli  indicatori relativi alla candela delle ore 6,   cioè quella precedente a quella attuale. Ora spostiamoci sul grafico a 15 min e   tracciamo i valori degli indicati MAX e MIN  rilevati prima. Bene, proseguiamo di 15 minuti  

fino all’aperta della candela delle 7:15, e  vediamo che la candela a 15 minuti delle ore   7 ha minimo inferiore all’indicatore MIN, per  cui dobbiamo posizionare un ordine pendente BUY   STOP. Noti i valori degli indicatori MAX e MIN  e i vari coefficienti, con una calcolatrice è   possibile calcolare il prezzo a cui posizionare  l’ordine, dopo di che si calcola il prezzo a cui   posizionare lo stop loss ed infine il take profit. Per concludere, si verifica che sia soddisfatta   la condizione relativa al limite inferiore  a cui può essere posizionato lo SL. Essendo   questa condizione soddisfatta, è possibile  procedere con il posizionamento dell’ordine.  Come detto prima, se il prezzo continua  a scendere e una delle prossime candele   a quindici minuti ha valore minimo inferiore  al MIN, bisogna aggiornare l’ordine pendente   con i nuovi prezzi di apertura, stop loss e take  profit, in questo modo l’ordine insegue il prezzo   ed è allineato alle condizioni di mercato. Passiamo quindi finalmente all’analisi  

dei risultati e vediamoli nel dettaglio. Nel grafico è riportata l’equity ottenuta   eseguendo un backtest dal 13 novembre 2016  al 12 novembre 2021, quindi 5 anni completi.   In particolare, l’area azzurra racchiude l’equity  nel periodo di ottimizzazione del trading system,   quindi nel periodo che viene detto in sample,  che va dal 13 novembre 2016 al 12 novembre 2020,   4 anni, mentre l’area verde racchiude  l’equity in un periodo successivo a quello   dell’ottimizzazione e su cui il trading system  non è mai stato testato, questo periodo viene   chiamato out of sample e va dal 13 novembre  2020 al 12 novembre 2021, quindi 1 anno.  La separazione tra in sample ed out of sample  viene svolta per verificare la robustezza   della strategia e per controllare che i buoni  risultati ottenuti nel periodo di ottimizzazione,   l’in sample, non siano frutto di over-fitting. Nel grafico è poi rappresentato l’andamento  

dell’indice DAX con la linea grigia, in basso è  riportato il drawdown ed in alto, in posizione   centrale, i profitti ottenuti nei 5 anni di test. L’equity mostra un andamento piuttosto lineare,   soprattutto se confrontata con l’andamento  dell’indice. Si notano 3 cadute, qui indicate   in viola, e quella che ha generato il drawdown  maggiore è quella relativa alla lunga discesa   dell’indice della seconda metà del 2018. Questa  serie di trade in perdita ha portato anche   al periodo di underwater più lungo che è durato  per 314 giorni. Nelle altre fasi di perdita,  

sebbene il drawdown non si allontani molto  dal valore massimo, il periodo di recupero   è nettamente inferiore. Inoltre le cadute  dell’equity hanno un’ampiezza molto inferiore   rispetto a quelle relative all’indice, come si  vede ad esempio a marzo 2020, quando l’indice ha   perso oltre il 40% del suo valore in meno di un  mese, mentre la strategia ha reagito piuttosto   bene filtrando l’elevata volatilità del DAX. La strategia, quindi, anche se opera solo in   acquisto, produce buoni profitti sia nelle  fasi di trend ascendente, indicate qui di   colore verde e che coprono la maggior parte del  grafico, sia in quelle di trend discendente,   indicate in rosso. Infine, anche nelle  fasi laterali di mercato la strategia  

ha performato bene generando dei profitti. Un’altra cosa evidente è che la parte di   equity relativa al periodo out of sample  presenta la stessa pendenza e andamento   simile a quello del periodo in sample.  Tutto questo indica che il trading system   non ha cali di performance nel periodo in  cui non è stato soggetto a ottimizzazione   e quindi i risultati ottenuti durante la fase di  ottimizzazione non sono sovraottimizzati. Questo   dimostra che si tratta di una strategia robusta  e performante per tutto il periodo di analisi.  Per finire, dall’istrogramma relativo  ai profitti annuali, vediamo che tutti   gli anni sono positivi. Per quanto riguarda il  2016, i profitti sono positivi ma quasi nulli,  

infatti l’equity è rimasta praticamente piatta,  ma il backtest ha considerato solo 1 mese e mezzo,   per cui è difficile poter fare un confronto  con gli altri anni. Mentre per quanto riguarda   il 2018, come abbiamo visto la seconda metà  dell’anno è stata costantemente in discesa,   ma anche nella prima, a parte il periodo da Aprile  a fine Maggio, l’indice ha continuato a scendere,   per cui sebbene il profitto totale sia  inferiore a quello degli altri anni, il   risultato è stato comunque positivo. Per finire,  anche se c’è ben poco da aggiungere, tutti gli   altri anni hanno dato ottimi profitti con poca  differenza tra di loro, a dimostrazione della   robustezza e affidabilità della strategia. Passiamo ora, come sempre, ad analizzare   le metriche, cioè quei numeri  oggettivi che ci permettono di   continuare con la valutazione delle performance. Nella tabella vediamo le metriche principali,   sia per il periodo in sample, quindi quattro anni  di ottimizzazione, sia per il periodo totale di in   sample più out of sample, corrispondente a 5 anni. Vediamo anzitutto che la strategia,  

che ricordo abbiamo testato con operazioni da 1  contratto, ha generato un profitto totale lordo,   quindi senza considerare le commissioni, di  2195 euro nel periodo in sample e di 2884   euro nel periodo in sample e out of sample,  il che corrisponde a circa 580 euro annui.  Il profit factor è pari a 1,77 nel periodo  in sample e 1,84 nei 5 anni complessivi,   valore buono e che mostra come la strategia  anche nel periodo out of sample abbia avuto   performance in linea con il periodo in sample. Per quanto riguarda il numero di trade sono   state eseguite 207 operazioni nel periodo in  sample, quindi 52 l'anno, che è sicuramente un   numero sufficiente per poter fare delle analisi  statistiche, questo numero è poi stato confermato   anche nel periodo out of sample. La percentuale di trade vincenti in   entrambi i periodi considerati è dell’80%, valore  molto alto che indica che su 100 operazioni,   80 vengono chiuse per take profit. Questo  valore è anche dovuto al fatto che il take   profit è più vicino dello stop loss al prezzo di  apertura dell’operazione, infatti, se ricordate,   il valore del coefficiente4 è pari a 0.4,  significa che per guadagnare 4 euro ne  

rischio 10. Ad ogni modo sono valori abbastanza  tipici per strategie di tipo mean-reverting.  Questi valori sono anche confermati dal numero  di trade consecutivi in profitto e in perdita,   si vede infatti che i trade consecutivi  in profitto sono 24, numero molto maggiore   rispetto a quelli in perdita che sono  4. D’altro canto però, la perdita   media è più del doppio della vincita media. Relativamente al drawdown, il massimo drawdown   si è verificato nel periodo in sample, verso la  fine del 2018, è stato di poco meno di 400 euro.  Chiudiamo con il rapporto tra il profitto  e il drawdown che è di 5.52 nel periodo  

in sample e di 7.25 nel periodo totale di in  sample e out of sample. I valori sono buoni,   soprattutto se si considerano le oscillazioni  fatte dall’indice dal 2017 al 2020.  Ora che abbiamo verificato le performance e  le abbiamo giudicate più che soddisfacenti,   dobbiamo verificare che i profitti lordi generati  dalla strategia siano sufficienti a coprire i   costi. Costi che sono legati alle commissioni  di apertura e chiusura delle operazioni e ai   costi over-night necessari per mantenere le  operazioni aperte più di un giorno, cioè lo swap.  Le commissioni dipendono da broker a broker, noi  in questo caso faremo il calcolo del profitto   netto considerando le commissioni applicate  dal nostro, voi potrete fare lo stesso andando   a vedere quali sono le commissioni del vostro  broker e facendo gli stessi calcoli per capire   quindi quale sarà il vostro profitto netto. Il profitto totale netto lo calcoliamo come   il profitto totale lordo meno il totale del  costo delle commissioni, meno il costo dello   SWAP. Il totale del costo delle commissioni è  dato dal numero di posizioni aperte, quindi 259,  

per la commissione applicata dal broker per due,  perché dobbiamo aprire e chiudere la posizione,   mentre lo swap è dato dal costo over-night per  le operazioni buy, moltiplicato per il numero di   volte in cui si passa da un giorno a quello  successivo con un’operazione a mercato, qui   indicato con numero over-night, e che è pari a 43. Ora vedrete il profitto netto calcolato   considerando i costi applicati dal mio broker,  cioè Dukascopy, voi potete fare esattamente lo   stesso utilizzando i costi applicati dal  vostro. Considerando quindi tutti i costi,   il profitto totale netto che ottengo e di 2463  euro, questo significa che la strategia è in   grado di generare un profitto tale da  coprirmi abbondantemente tutti i costi.  In questa analisi, come sempre, ho trascurato  lo slippage, questo perché è difficilmente   prevedibile in quanto è legato a molteplici  fattori, inoltre a volte può darmi una perdita,   altre un profitto, per cui per questa  analisi l'ho trascurato e considerato nullo. 

Ora che abbiamo valutato la strategia, dobbiamo  determinare il capitale necessario al trading   system per poter lavorare. L’obiettivo  è quindi assegnare sufficiente capitale   alla strategia da permetterle di operare  anche a seguito di perdite, che dobbiamo   ipotizzare superiori a quelle ottenute in fase  di test. Se infatti siamo sottocapitalizzati,   rischiamo di non poter recuperare le perdite  perché non abbiamo più capitale a sufficienza da   mettere a margine per aprire nuove operazioni. Come si vede dal grafico, minore è il capitale   che assegniamo alla strategia, maggiore sarà il  potenziale rendimento che ne possiamo ottenere,   infatti, il rendimento è dato dal rapporto  tra il profitto netto ottenuto dalla   strategia in un certo periodo di tempo ed  il capitale investito, ovvero il capitale   che dedico alla strategia per operare. La scelta del capitale è molto soggettiva,   ognuno può assegnare alla strategia il capitale  che preferisce, sapendo che minore è il capitale   e maggiore saranno i potenziali rendimenti, ma  in caso di perdite ho maggiore probabilità di   ricevere la margin call da parte del broker che  mi informa che il controvalore presente sul conto   non è più sufficiente a coprire le perdite ed  il margine vincolato dalle operazioni aperte.  Noi per il calcolo del capitale utilizziamo  una formula molto semplice che definisce il   capitale necessario alla singola strategia come  4 volte il drawdown massimo riscontrato nella   simulazione storica, più la perdita media per il  numero di perdite consecutive registrate durante   il periodo di test, a cui si aggiunge infine  il margine richiesto dal broker per l’apertura   delle operazioni, in funzione ovviamente della  size delle operazioni e della leva utilizzata. 

Questa strategia può aprire un solo ordine alla  volta, per cui facendo il calcolo risulta che in   caso di leva 1:50 il capitale risulta di  2185 euro, che mi porta ad un potenziale   rendimento annuo medio del 22.5%, mentre  con leva 1:30 il capitale è di 2400 euro   con un rendimento annuo medio del 20.5%,  per cui un rendimento piuttosto buono,   considerando che l’indice, nello stesso periodo,  ha avuto un rendimento medio annuo del 10%.  La differenza che ottengo utilizzando una  leva piuttosto che un’altra è semplicemente   dovuta al fatto che il margine richiesto dal  broker a copertura dell’operazione è tanto   maggiore quanto minore è la leva utilizzata. Il capitale calcolato si riferisce come è stato   detto ad operazioni da 1 contratto. Chiaramente  se decido di operare con più contratti,   o con decimi di contratto, è sufficiente  scalare il capitale, così come i profitti,   proporzionalmente alla dimensione dell’operazione. Bene, con questo siamo arrivati alla fine. 

Spero che questo video vi sia piaciuto e  che abbiate trovato le informazioni utili.   Se è così vi chiedo come sempre  di mettere un bel like qui sotto.  Ovviamente questa strategia ha dato ottimi  risultati anche con altri strumenti finanziari,   e di questo ne parleremo nei prossimi  video insieme anche ad altre strategie,   per cui se non volete perderveli iscrivetevi al  canale e cliccate sulla campanellina qui sotto.  Infine, se avete domande, osservazioni, proposte  o argomenti che volete approfondire fatecelo   sapere nei commenti qui sotto e vedremo di  rispondervi e di fare dei video dedicati.  Con questo vi ringrazio e ci  vediamo al prossimo video, ciao!

2021-11-21 00:45

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